Dafne è un progetto personale che traduce in immagini un'umanità che sopravvive in una condizione più simile a quella di vegetali o di oggetti morti. I corpi sono fusi inesorabilmente con piante, ossa, scheletri ed insetti; i volti sono irrriconoscibili a rimarcare l'abbrutimento della persona.
In una visione molto cinica questa condizione è irreversibile: la scelta di realizzare tutti gli scatti con esposizioni multiple, senza fotomontaggi, aumenta l'angoscia di non poter mutare le cose. Partendo da una semplice ricerca di armonie di forme, nei primi scatti, sono arrivato infine a rappresentare un uomo paralizzato dai suoi stessi incubi.
 
Daphne is a personal project that results in images where humanity survives in a condition similar to that of plants or dead objects. The bodies are inexorably fused with plants, bones, skeletons and insects; faces can not be recognized to emphasize the loss of identity. In a very cynical view this condition is irreversible: the choice to achieve all the shots with multiple exposures, no photomontages, increases the anguish of not being able to change things. Starting from a simple search of harmony of forms, in the first shots, I have finally come to represent a man paralyzed by his own nightmares.
 

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